Anno: 1989
Nazione : Germania
Directed by Olaf Ittenbach. With Olaf Ittenbach, Andrea Arbter, André Stryi, Anette Arbter.
Trama: Il giovane Thommy scopre un veccho baule in soffitta dove sono riposti un vecchio libro e uno specchio, il libro racconta di una maledizione legata allo specchio tramite cui le forze del male possono raggiungere gli esseri umani.
Il ragazzo non da peso alla storia ma ben presto sarà lui stesso vittima delle forze oscure, scatenando un vero massacro
Commento:Opera prima di un giovanissimo Olaf Ittenbach, ai tempi appena ventenne, che in questo primo lungometraggio firma regia, sceneggiatura, trucco ed SFX oltre a recitare anche la parte dello sfortunato protagonista.
Il budget stimato per questo film è di soli 2000 Marchi, quasi sicuramente tutti andati spesi per gli SFX necessari per il trucco e le scene gore.
Black Past è, infatti, con tutta probabilità il debutto cinematografico più splatter della storia, anche se ovviamente, proprio negli anni novanta, molti registi indipendenti si sono approcciati al mondo del cinema con pellicole estremamente gore. Quello che Black Past deve farsi invidiare da molti splatter amatoriali di registi debuttanti, è una grande inventiva nelle scene gore che dimostra la passione, e la conoscenza, di Ittenbach per il genere, di chiara derivazione dallo stile sanguinolento del primo Raimi ma applicato schiacciando nettamente sull'acceleratore.
Questo e degli ottimi SFX che non possono che fare invidia a molti film amatoriali in cui il sangue è poco più che succo di pomodoro e le protesi usate per le mutilazioni poco altro che non pezzi di manichini.
La trama è quanto di più classico: un ragazzo (lo stesso Ittenbach) è la classica testa calda che finisce in contatto con due oggetti maledetti, in questo caso un libro ed uno specchio, tramite cui delle entità demoniache prenderanno possesso dei corpi dei viventi scatenando l'inferno.
Le influenze sono chiare, oltre a Raimi c'è anche un bel po' di Demoni di Lamberto Bava, specialmente nella scene della traformazione, davvero eccezionale per un debuttante, lo splatter, invece, ha qualche tocco che riporta allo splatterstick demenziale che Ittenbach ci riserverà poi in Premutos – The Fallen Angel, ma non sono più che qualche avvisaglia in mezzo ad una carneficina che, sebbene troppo esagerata ed irrealistica per essere considerata davvero ultraviolenta e sadica, è però realizzata con SFX abbastanza buoni e con una ferocia tale da cancellare comunque ogni valenza umoristica che spesso si trova nelle situazioni inverosimilmente gore.
Come molti film del genere, il gore è dosato durante il film, e viene limitato a qualche scena onirica che ci anticipa la parte finale del film, questo scene centellinate nel corso della pellicola aiutano la scorrevolezza della storia, che per quanto non sia pessima non ha nemmeno grandi sviluppi narrativi.
Il bello arriva alla fine, dopo un sogno surreale del protagonista che mette in scena una vera e propria camera delle torture a cui segue il debutto del mostro sullo schermo, purtroppo la creatura non verrà mostrata spesso, probabilmente a causa della difficoltà di creare il trucco necessario per le singole scene, da qui comunque sarà un vero delirio di sangue fino al finale della pellicola, in perfetto stile melting movie.
Black Past è un passo obbligato per l'appassionato di splatter sia in ottica di vedere qual'è il film che ha portato al successo uno dei maggiori autori del gore teutonico, sia per le sue caratteristiche e meriti non solo storici ma qualitativi.
