Da quando uscì X-Files si sono sempre fatti paragoni tra le serie che mischiano horror, fantascienza e fantasy. E’ successo con Buffy, che però dopo la prima stagione prese strade piuttosto diverse dalla serie creata da Chris Carter. Dopo Buffy fu il turno di Supernatural, altra serie teen oriented che parlava di demoni, vampiri e un’immensa varietà di mostri. True Blood sembrava l’ennesimo figlioccio di Buffy, una serie in cui una ragazza con dei poteri misteriosi è contesa tra due vampiri che hanno un passato in comune. Fringe ricordava molto una versione di X-Files più improntata sulla tecnologia. Ed ho elencato solo i casi più celebri, quelli che sempre più spesso vengono accomunati tra di loro. A queste si è aggiunta da una decina di giorni, Sleepy Hollow, serie che trova ispirazione nel racconto “La leggenda di Sleepy Hollow”, con il suo famigerato cavaliere senza testa, che già aveva ispirato Tim Burton, per poi cambiarne storia e ambientazione temporale. Siamo infatti ai giorni nostri, Ichabod Crane e il cavaliere sono morti nella guerra d’indipendenza per le ferite inflittasi a vicenda durante uno scontro, il primo per una ferita all’addome e l’altro per decapitazione. L’unione del loro sangue ha fatto sì che entrambi si risvegliassero nello stesso momento, 250 anni dopo. Ciò che viene allo scoperto è che il cavaliere è in realtà Morte, uno dei 4 cavalieri che preannunciano l’Apocalisse, e che insieme ad un non meglio precisato demone, cercano di risvegliare i restanti 3 per portare il mondo alla distruzione. Tralasciando le varie licenze poetiche sui cambiamenti alla storia originale, queste ultime righe vi ricordano nulla? Apocalisse, cavalieri, due guerrieri che cercano di fermare la fine del mondo…i Winchester dite? Esatto. Sto parlando di Sam e Dean Winchester, i protagonisti della serie tv Supernatural, che nelle prime 5 stagioni hanno affrontato una storyline molto simile, arrivando ad incontrare loro stessi vari demoni che cercavano di risvegliare Lucifero e con lui i 4 cavalieri, per scatenare l’Apocalisse sulla Terra. Non a caso, originariamente, la serie doveva essere sviluppata proprio dalla CW, lo stesso network che ha prodotto Supernatural. E se tra le serie nominate prima c’erano soltanto alcuni punti in comune, che col passare del tempo diventavano sempre più flebili, e sempre meno rilevanti, tra Sleepy Hollow e Supernatural non sembrano esserci molte differenze. Lo stile di regia è molto simile, così il tipo di effetti speciali, comunque molto buoni, e anche lo stile visivo ricorda moltissimo la serie creata da Eric Kripke. Anche alcune situazioni, e relazioni tra personaggi la ricordano, su tutti il personaggio dello sceriffo Corbin, che ricorda quel John Winchester che esce di scena prima di dire ai due protagonisti tutto quello che sa, lasciandogli il faticoso compito di dover partire praticamente da zero. Nonostante sia iniziata da sole due puntate, questa serie si è secondo me già bruciata, per la troppa fretta di mostrare al pubblico la propria mitologia. In Supernatural il piano del nemico principale delle prime due stagioni viene rivelato solo durante la terza stagione, e solo durante la quarta si inizia ad avere un quadro completo di cosa abbia scatenato tutti gli eventi capitati ai personaggi. Questo è stato frutto di una lunga programmazione dello showrunner Kripke, che ha pensato a quella serie per almeno 10 anni, e che quindi è riuscito perfettamente a costruire la storia senza forzature (ce ne sono meno in 5 stagioni di Supernatural che in 2 puntate di Sleepy Hollow) e soprattutto senza fretta. Invece dopo la prima puntata già si scopre la missione del cavaliere, già si sa chi e cosa è il nemico, quale sia il suo piano e la sua portata, e alla lunga potrebbe risultare deleterio, soprattutto per una serie la cui storia, nelle intenzioni dei produttori, dovrebbe durare circa 7 anni, e quindi avere un arco narrativo di 7 stagioni televisive, così come viene detto da Crane sul finire della prima puntata. Senza contare che già la seconda puntata risulta essere un mezzo filler. Ma d’altra parte è questo che succede quando si vuole mostrare tutto e subito, senza prendersi il tempo necessario per costruire la propria mitologia e la propria storia. In definitiva, è un problema l’essere una copia di una serie tv tuttora in corso (seppur ormai irrimediabilmente scaduta)? No, però per copiare e fare comunque qualcosa di buono bisogna avere l’intelligenza di capire i punti di forza di quello che vai a copiare, e adattarli. E se si copia una storia costruita nell’arco di 5 stagioni, sarebbe intelligente non ridurre il tutto in una singola puntata. A tutto ciò si aggiunge una eccessiva spettacolarità di fondo, con il cavaliere che usa shotgun, uzi e indossa una cartucciera a tracolla, in una scena di sparatorie sicuramente più adatta ad un tipico film action ammerigano, che ad una serie che si dovrebbe basare sul mistero, ma che ha già rivelato troppo dopo appena due puntate. Uniche note positive? L’ironia tra i due protagonisti, e le scene in cui Crane deve fare i conti con i 250 anni in cui è stato sepolto sotto terra. Veramente troppo poca roba per far sperare in un futuro migliore per questa serie.
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