Horror Maniacs

The lost dinosaurs

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view post Posted on 4/7/2013, 15:14
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Ormai negarlo non ha più senso, il mockumentary è sempre di più una realtà nel cinema di oggi. Personalmente ritengo che in determinate storie, e se ben sfruttato, possa essere un tipo di narrazione interessante.
Da quando è uscito Jurassic Park non c’è stato un grande boom di pellicole sull’argomento, i dinosauri sono rimasti perlopiù relegati ai b-movie low budget, o a qualche serie tv non proprio convincente. L’unico prodotto che sembrava promettente, Terra Nova, è stato purtroppo fermato anzitempo.
Dopo 20 anni c’era quindi bisogno di un qualcosa che potesse catalizzare nuovamente l’attenzione del pubblico su queste creature. Sid Bennett si è mosso in tempo, prima dell’arrivo di Jurassic Park 4, previsto per il prossimo futuro, usando la tecnica della telecamera a mano per cercare di modernizzare il genere, partendo dalle leggende sul Mokele Mbembe per catapultare lo spettatore in quello che è un vero e proprio mondo perduto. Ciò va sicuramente a suo favore, visto che in generale i registi tendono ad ignorare le leggende cripto zoologiche realmente esistenti.
Tornando al film in questione, ritengo però che l’idea di base sia uno dei suoi pochi lati positivi.
Ci sono due modi per affrontare un film del genere: si può puntare tutto sull’avventura, sul senso di meraviglia causato dalla scoperta di questo mondo perduto, o si può puntare più al lato horror della vicenda, magari condendo il tutto con un po’ di sano splatter.
Purtroppo non riuscirei a dire con certezza quale modo abbia scelto il regista e sceneggiatore. Di sicuro non ha spinto sullo splatter, anzi.
Sicuramente il fatto che la troupe sia formata da esploratori dediti all’avventura e da un adolescente, farebbe pensare alla prima strada, ma già dal primo incontro con i dinosauri capiamo che il mezzo narrativo scelto, ovvero il found footage, impedisce di percorrerla in modo vero e coerente. È infatti quasi del tutto impossibile creare il “sense of wonder” necessario senza musica, con una regia limitata, una fotografia praticamente assente e soprattutto con una scena scritta in quel modo. Un avvistamento breve, non chiaro, e che mette già dopo pochi minuti i protagonisti in guai seri.
Si potrebbe quindi pensare che la strada scelta dal regista sia la seconda, quella del survival horror più puro, e il secondo incontro con queste creature sembrerebbe confermarlo. Il problema però è che il film ha troppi cali di tensione, troppi momenti morti, e si ripete decisamente troppo lo schema che vede i protagonisti fermarsi in un luogo, venire attaccati e costretti alla fuga, e poi ripartire da capo, fermandosi in un altro luogo a riposare, il tutto girato e scritto in un modo che non alza mai la tensione ai livelli che ci si potrebbe aspettare data la situazione. E non parlo neanche del fatto che in qualsiasi situazione qualcuno continui comunque a registrare, perché è un principio alla base di questo genere, o lo si accetta o è inutile criticarlo a posteriori. Anzi l’idea di far usare ai protagonisti delle telecamere appese al collo giustifica in diverse occasioni questo fatto, e c’è anche qualche ripresa interessante, sfruttando una telecamera attaccata ad un cucciolo di dinosauro.
Nell’ultima parte del film fortunatamente lo schema si interrompe, ma è comunque tutto fin troppo prevedibile e poco emozionante per riuscire a risollevare la pellicola. Non si capisce mai bene lo stile del film, che resta piuttosto anonimo.
Resta comunque coraggiosa la scelta di non inserire nel film esemplari di Tirannosauro o Velociraptor, considerato il fatto che sono tra i dinosauri più celebri e con più fan al mondo.
Dal punto di vista dei personaggi purtroppo non sono stati fatti miracoli. Può risultare carina la sottotrama che lega i 3 personaggi principali, e che ricorda, come in ogni monster movie che si rispetti, che non sono solo i mostri di turno l’unica minaccia per i personaggi. Il resto del cast è esclusivamente di contorno, e pure la guida locale non sembra mai integrarsi a pieno nella vicenda e nei meccanismi del gruppo, pur essendo l’unica della spedizione che spicca come personaggio, esclusi appunto i 3 principali.
Una delle poche cose che funziona bene è la storia “d’amicizia” che lega il protagonista adolescente ad un piccolo di Dilophosauro. Del resto, chi da piccolo non avrebbe voluto avere un dinosauro?
Dal punto di vista degli effetti speciali non sono stati fatti miracoli, ma rispetto a quello che si vedeva nel trailer ci si poteva aspettare decisamente di peggio, segno che in post-produzione è stato fatto un buon lavoro, visto anche il budget sicuramente non altissimo. Purtroppo, come ho spiegato, i problemi del film sono ben altri.
Resta comunque un must per gli appassionati dei dinosauri e della cripto zoologia, che troveranno sicuramente diversi motivi d’interesse.

Voto: 5

PS.
Ok, ho appena scritto che il voto è 5, ma ho intenzione di dare comunque qualche voto bonus del tutto personale.
+ 1: se lo merita per la storia di base, poco sfruttata e per il coraggio di aver riportato i dinosauri al cinema in un modo sicuramente più serioso rispetto ai vari b-movie, o cartoni animati a cui eravamo abituati.
+ 0,5: dinosauri acquatici. Ho bisogno di dire altro?

Voto personale: 6,5
 
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